La nascita del golf è ancora oggi molto discussa tra gli appassionati di questo sport; la teoria più accreditata è che questa disciplina sia nata in Scozia, nel Tardo Medioevo, da due contadini che si lanciavano una pietra con due bastoni. La prima testimonianza scritta del golf si ha negli Atti del Parlamento Scozzese, in cui si parlava di “gowf”, proibendone la pratica.
Altre teorie sulla nascita del golf
Altre teorie riconducono la nascita del golf ai Paesi Bassi, anche qui nel Medioevo, appena prima del 1300. Qui, il presunto golf era praticato con una stecca e una palla di cuoio. Lo scopo del gioco era quello di colpire la palla e farla arrivare al bersaglio con il minor numero di colpi. Se ci pensate, ancora oggi questo è uno dei modi in cui si può giocare a golf.
Diatribe linguistiche
Ci sono diverse diatribe linguistiche a proposito della nascita del golf. C’è chi sostiene che lo scozzese “gowf” sia in realtà solo una variazione dell’olandese “kolf”, che significa “mazza” o anche “stecca”.
Altri, però, sostengono che lo scozzese “gowf” derivi dal verbo “to goulf”, ossia “colpire”.
Il dibattito sulle origini si riaccende
Se tutti erano concordi che l’origine del golf si dovesse trovare tra la Scozia e i Paesi Bassi, l’intervento del professore Ling Hongling della Lanzhou University ha decisamente stravolto ogni certezza!
Secondo le sue ricerche, dagli Archivi della Dinastia Song (960–1279) si fa riferimento al chuìwàn (捶丸): si trattava di un gioco che si praticava con 10 mazze molto simili a un driver, un legno 2 e un legno 3. Dai reperti, si sa con certezza che le mazze erano intarsiate con giada e oro, quindi si suppone che il chuìwàn fosse uno sport destinato ai benestanti, come tutt’ora si ritiene lo sia il golf. Secondo le teorie del professor Ling, il golf fu esportato in Europa dalla Cina da viaggiatori Mongoli nel tardo Medioevo.
Il primo campo da golf
Se sulle origini del golf siamo incerti, siamo al contrario sicuri sulla paternità del primo campo: è originario della Scozia. Ora il campo da gioco è stabilito a 18 buche, ma non sempre è stato così; infatti, ad esempio al St. Andrews Links, si giocava con buche piazzate secondo quanto era possibile dalla struttura topografica. Originariamente, infatti, il campo di St. Andrews era di 11 buche e si potevano giocare le buche out per poi girare e rigiocare le in, per un totale di 22 buche.
Il passo successivo fu quello di ridurre il numero di buche da 11 a 9, così che un giro completo del campo comprendeva 18 buche.
Considerato che St Andrews era ritenuta la capitale del golf, tutti gli altri campi seguirono l’esempio e le 18 buche rimasero lo standard fino al giorno d’oggi.
Come si può immaginare, seguì di lì a poco il primo torneo, che si tenne tra varie città scozzesi.

Storia dell’attrezzatura
Anche l’attrezzatura da golf ha avuto un suo percorso: partendo dalla pallina, l’United States Golf Association ne regolamentò peso e dimensioni. Le prime mazze, invece, erano in legno, che era anche un materiale facilmente reperibile. Nel corso degli anni, però, si perfezionò: il legno standard per i bastoni fu lo hickory, mentre il caco americano era più duro e quindi venne scelto per la testa della mazza da golf. Seguì il ferro per la testa e l’acciaio per i bastoni, nei primi del ‘900. Nei primi anni del 1970 si passò alla grafite, più leggera, e poi le teste in titanio. L’effetto principale di queste migliorie è l’aumento della lunghezza del tiro.
