Salento: Maldive italiane e itinerario del barocco

La Puglia è una delle mete turistiche più ambite dagli italiani, in particolare per il Salento. Ricco di spiagge bianche e acque cristalline, ma anche di arte (Lecce è il centro del barocco), il Salento ha ormai conquistato il titolo di “Maldive italiane”.

Vediamo insieme quali sono le migliori località da visitare e gli itinerari artistici.

Le maldive del Salento

Sabbia bianca, fondali bassi e acque molto chiare: ci troviamo nel cuore del Salento, nel sud della Puglia. Quando ci riferiamo alle “Maldive italiane”, parliamo delle spiagge di Pescoluse; successivamente, è stato integrato nella denominazione anche il territorio di 7km tra Torre Pali e Torre Vado.

Lo stabilimento di Pescoluse propone una sabbia molto chiara, ma la vera bellezza è il mare, che ha tre colori: verde, turchese e blu. Per i turisti più energici che hanno bisogno di fare attività anche al mare, Pescoluse offre la possibilità di effettuare sport acquatici.

Le Maldive italiane seguono per 7km, dicevamo. Il tratto di Torre Pali, ad esempio, è particolarmente famoso per l’Isola della Fanciulla. Si tratta di un isolotto attorno al cui nome ruota una leggenda popolare: uccisa dai corsari e poi gettata in mare, si narra che una fanciulla viene ritrovata dai pescatori del luogo proprio davanti alla costa di Torre Pali.

Torre Pali e isola della Fanciulla

Ancora, Torre Vado, un paese noto principalmente per lo shopping ed il porto turistico. Pochi sanno, però, che l’entroterra è ricco di siti storici e artistici.

Itinerario del Barocco

A proposito di arte, il Salento è particolarmente rinomato per via del barocco leccese, che dal capoluogo salentino si allunga per i centri di Galatina, Galatone, Nardò e Gallipoli. Il barocco leccese è un filone che si dirama dallo stile barocco, diffuso nel Seicento. Quello salentino è particolare perché, a partire dal 1571, venne usata la pietra leccese, che era facilmente lavorabile ed aveva un colore più dorato rispetto ad altri materiali.

La via del barocco inizia da Lecce: le opere principali di questo stile sono La Cattedrale del Duomo e il Palazzo dei Celestini. C’è da dire una cosa, però: il complesso di Piazza Duomo non comprende solo la Cattedrale, ma anche il Palzzo Vescovile, il Seminario e il Campanile. Quindi, è il primo caso di un’intera piazza italiana completamente in stile barocco. Sempre a Lecce, seguono la Chiesa di Santa Chiara e Piazza sant’Oronzo. Una delle particolarità di questi siti è che si trovano tra altri in stile romano (ad esempio proprio il Teatro Romano e l’Anfiteatro).

Santa Croce a Lecce

Appena dopo Lecce c’è Galatina, una località la cui principale opera barocca è la Chiesa Madre per gli Apostoli Pietro e Paolo. Divisa in tre navate, ogni portale ha una statua e una caratterizzazione con marmi policromi. L’interno della chiesa, invece, offre tele originali della seconda metà del Seicento e fino alla seconda metà del Settecento.

Galatone, invece, offre  il Santuario del Santissimo Crocifisso della Pietà. Si tratta di uno dei primi esempi di primo barocco, anch’esso decorato dal famoso architetto e scultore Giuseppe Zimbalo. Il barocco leccese si trova anche all’interno, con l’altare principale.

Spostandoci a Nardò, che è un centro abitato molto grande (il secondo dopo Lecce), le opere barocche hanno una storia particolare perché furono ricostruite dopo un terribile terremoto. Il centro di questo stile è a Piazza Salandra, che comprende la Chiesa di San Trifone, la Chiesa di Sant’Antonio, la Chiesa di San Domenico e il monumento dell’Osanna.

Terminando con Gallipoli, ci sono due fasi di barocco. La prima, che vede ancora come protagonista lo scultore Giuseppe Zimbalo nella realizzazione del piano superiore  della Cattedrale di Gallipoli; la seconda, invece, che vede Adriano Preite nella realizzazione del Palazzo del seminario. All’interno, si segnala il Museo Diocesano in cui risiedono opere del 600 e del 700.

I due mari

Finiamo con “i due mari”; il Salento, infatti, è famoso anche perché c’è un punto in cui si incontrano due mari, lo Ionio e l’Adriatico.

Stiamo parlando di Santa Maria di Leuca, vicino al promontorio di punta Melisio. Il fenomeno è naturalmente possibile per via della differente composizione salina delle acque. Proprio per il fenomeno unico (che si riscontra, in tutto il mondo, solo in Alaska e Nuova Zelanda), questa località è stata oggetto di diverse leggende, nel tempo. Ad esempio, in passato si credeva che Santa Maria di Leuca fosse uno degli ultimi confini della Terra.