Giocare a golf con costi sostenibili: come e dove?

Quanto costa giocare a golf? Di solito, un bel po’. Ma tranquilli, perché si può giocare a golf con costi sostenibili. in questa guida scopriremo quali sono le migliori strategie per praticare questo sport in maniera accessibile.

Quanto costa giocare a golf?

Per rispondere a questa domanda, dobbiamo tenere in considerazione che il costo di questo sport varia in base a quattro voci di spesa in particolare. Si tratta di:

  • Lezioni iniziali
  • Iscrizione alla FIG (Federazione Italiana Golf)
  • Attrezzatura e Accessori (non solo l’abbigliamento, ma anche i guanti, le palline, i gettoni di campo)
  • Iscrizione ad un circolo di golf o campo di pratica
  • Associazione ad un circuito di gare come ad esempio http://www.aerogolf.it

Lezioni iniziali

Se considerate che il prezzo medio di un’ora di lezione è di 40€, vi conviene comprare uno starter pack di lezioni che consentano di apprendere le basi del gioco. In questo caso, si parlerebbe di 100€ al mese (5 lezioni da 30 minuti l’una).

Iscrizione alla FIG

Per poter giocare, è obbligatorio il tesseramento alla Federazione Italiana Golf. Per gli adulti, il costo è di € 100 all’anno, mentre per i ragazzi under 18 è di 20,00€.

Attrezzatura e Accessori

Questa è la parte in cui potete sbizzarrirvi di più.

Se decidete di comprare tutto senza passare per l’usato, il costo di set di bastoni e sacca per principianti sarà di € 200,00. Nella fase iniziale, molte persone preferiscono l’usato perché lo swing risulta consolidato solo dopo qualche anno; pertanto, molti decidono di comprare delle attrezzature nuove e su misura solo successivamente.

Per quanto riguarda gli accessori, invece, se le scarpe costano intorno agli 80€, i guanti 15€ e le palline 25€ (una dozzina), il costo maggiore è rappresentato dal gettone di campo pratica: per un anno, 156€.

Iscrizione ad un circolo di golf o campo pratica

Infine, l’iscrizione ad un circolo di golf o campo di pratica. A seconda delle società e degli abbonamenti, si può parlare di 20,83€ al mese oppure di 250€ l’anno.

Tra i circoli rinnovati ed economicamente sostenibili citiamo https://www.marinavelkagolfclub.it/



E giocare a golf con costi sostenibili?

Andiamo, ora, al clou di quest’articolo, vedendo insieme come giocare a golf con costi sostenibili. La prima cosa che dovremmo chiederci è: su cosa è possibile risparmiare? Se al posto delle lezioni individuali, ad esempio, si opta per quelle collettive, si può parlare di un costo mensile di € 50. Ugualmente, il costo dell’attrezzatura si può dimezzare, specie se si dà un occhio attento alle piattaforme di vendita online.

Giocare a golf in maniera green

La soluzione più green negli impianti golfistici sta diventando l’uso di auto elettriche. Qualche dato: in Olanda ci sono in totale 37.000 punti di ricarica dell’auto elettrica, in Germania quasi 30.000, in Francia e nel Regno Unito si parla di un range tra 25.000 e 20.000 colonnine. L’Italia – i dati sono aggiornati al 2019 – ha un basso numero di colonnine (8.000).

Campioni di tennis dagli anni ’80 ad oggi

Da McEnroe a Federer, sono sicuramente tanti i campioni di tennis a livello mondiale che si sono susseguiti dagli anni ’80 ad oggi. Vediamo insieme chi  è passato alla storia e con quali titoli, entrando nell’affascinante mondo del tennis!

Campioni di tennis degli anni ‘80

In questo periodo, il campione più ricordato è John McEnroe: lo statunitense, ormai ex tennista, è stato il primo al mondo e per 4 anni consecutivi, dal 1981 al 1984. Si è aggiudicato il titolo di miglior giocatore di doppio della storia.  In totale, si parla di una carriera che vanta 77 tornei di singolare e 72 di doppio. Infine, nel Grande Slam, ha vinto 7 titoli in singolare, 9 in doppio e 1 in doppio misto.

Segue Ivan Lendl, tennista cecoslovacco che per molti anni ha dato filo da torcere a McEnroe: con 270 settimane consecutive al primo posto nella classifica mondiale, può vantare 8 vittorie in Grande Slam, 3 Roland Garros, 3 US Open e 2 Australian. In totale, si parla di 94 tornei vinti a cui si aggiungono 50 gare fuori dal circuito ATP.

Anni ‘90

Negli anni ’90, si è distinto a livello mondiale lo spagnolo Rafael Nadal. Hauna carriera di 17 vittorie nel circuito Grande Slam di cui 11 Roland Garros, 2 Wimbledon, 1 Australian Open e 3 US Open. La sua carriera si è estesa fino alla vittoria delle Olimpiadi del 2016 nel doppio; grazie a questa conquista, Nadal è il primo tennista della storia ad aver vinto tutti e 4 i tornei dello Slam, la Coppa Davis e l’oro olimpico sia nel singolare che ne doppio maschile.

Ma a cavallo degli anni ’90 e i 2000 c’è anche Serena Williams, statunitense, soprannominata “The Queen”. I suoi esordi si hanno nel 1997, ma è solo nel 2002 che è diventata la prima al mondo, tenendo questa posizione per un totale complessivo di 319 settimane. Il suo nome è conosciuto in tutto il mondo, anche perché si è aggiudicata 73 titoli WTA in singolare. È, inoltre, la seconda tennista di sempre ad aver vinto più Major nel circuito del Grande Slam, categoria in cui ha disputato non solo in femminile, ma anche con gli uomini.

Anni ’00

Concludiamo senza dubbio con Novak Đoković, tennista serbo, attualmente primo in classifica ATP. Secondo solo a Roger Federer, nella categoria singola è stato primo in classifica ATP per 301 settimane, di cui 122 consecutive. È il solo tennista della storia ad aver vinto i nove tornei Masters 1000 (nel suo caso ha conseguito due vittorie), per questo meritandosi il Career Golden Master. L’esordio a livello mondiale è stato nel 2008, con un miglior ranking nel 2011 che si sta protraendo fino ad oggi, proprio al 2020.

E dunque parliamo, naturalmente, anche di Roger Federer, tennista di origini svizzere, quinto nel ranking mondiale ATP. A lui sono state dedicate anche delle racchette da tennis specifiche. I primi successi sono rintracciabili nel 2001: attualmente è il tennista che ha vinto più volte le ATP (lui ne ha vinte sei) ed ha anche il maggior numero di titoli sia sul cemento (67) che sull’erba (19). Non si può dimenticare, inoltre, la vincita della Coppa Davis nel 2014, prima per la Svizzera.

Menzione tutta all’italiana anche per Andreas Seppi, tennista di Bolzano, che si è classificato settimo primo nella storia del tennis italiano ad avere vinto un titolo sull’erba (Eastbourne 2011). Inoltre, ricordiamo che ha vinto tre titoli ATP su erba, terra rossa e cemento. Nello stesso periodo ha partecipato a 4 finali ATP, a pari merito con Panatta.

Campioni di golf dagli anni ’80 ad oggi

Chi sono stati, negli anni, i campioni di golf che hanno conquistato la fama? Oggi tenteremo di ricostruire una storia dei più grandi golfisti a livello mondiale, a partire dagli anni 80 e fino agli anni 2000.

Campioni di golf negli anni ‘80

Negli anni ’80, tra i golfisti che si sono distinti a livello mondiale c’è sicuramente Severiano Ballesteros; lo spagnolo si è iniziato a distinguere nel 1979, conseguendo un oro nei British Open. Sono seguite altre medaglie d’oro dagli anni ’80 fino al 1988, ad accezione di un unico bronzo negli U.S. Open del 1987. Ha poi terminato la sua carriera nel 2007.

Segue Tom Watson, golfista statunitense che, secondo la classifica del WGR (World Golf Rankings), è stato il miglior giocatore del mondo dalla fine degli anni ’70 (1978) al 1982 ma anche il secondo dopo il precedentemente citato Ballesteros, nell’83 e nel 1984. Watson ha totalizzato, nel complesso, 8 ori e un argento, distinguendosi principalmente nei British Open. Ha una carriera di vittorie che comprende 64 tornei ed a 59 anni è risultato ancora secondo in classifica negli Open della sua nazione.  

Anni ‘90

Negli anni ’90 si è distinto senza dubbio “Monty”, ovvero lo scozzese Colin Montgomerie. A partire dal 1994 e fino al 2006 ha vinto 5 argenti e 6 ori. In particolare, Monty è ricordato per la sua carriera eccellente tra il PGA European Tour; infatti, vinse per per otto volte la classifica finale dell’Ordine di Merito, per una carriera complessiva di 40 tornei.

Segue Sir Nick Faldo, inglese, la cui carriera inizia alla fine degli anni ’80. Il clou della sua carriera si esprime con le vittorie nell’Open britannico prima nel 1990 e poi nel 1992, oltre al Masters nel 1989, 1990 e 1996. Sempre nel 1996, poi, ha il suo sesto titolo Major insieme alla vittoria finale sull’European Tour. per finire, Faldo ha portato a casa anche il Nissan Open e la Coppa del mondo del 1998 con David Carter.

Anni ’00

Uno dei primi nomi che è opportuno fare è quello di Jon Rahm, uno spagnolo basco che è attualmente il secondo golfista iberico della storia dopo i successi di Severiano Ballesteros degli anni ’80. Rahm ha iniziato la sua carriera nel 2016 ed è il più giovane a detenere un titolo mondiale.

In Italia, invece, si distingue Francesco Molinari, che da poco ha iniziato ad avere dei successi anche insieme al fratello Edoardo Molinari. Professionista dal 2006, Francesco Molinari si è classificato come il secondo miglior italiano di sempre. Aggiornati al 2019, fino ad ora ha vinto ben 12 ori, a partire dal 2006 con l’Italian Open. In coppia col fratello Edoardo ha invece conquistato la Coppa del Mondo per l’Italia nel 2009. Infine, è stato l’unico ad aver pareggiato una gara con Tiger Woods che ha consentito all’Europa di vincere il trofeo.

E quindi, per concludere “in bellezza”, non possiamo non citare Tiger Woods, il golfista più giovane ad aver vinto il The Master che si è disputato nel 1997. A partire da quell’anno e fino al 2019, l’afroamericano Woods ha vinto ben 15 ori. È in assoluto il giocatore ad aver ottenuto più titoli individuali, vincendo ben 110 tornei. È stato primo in classifica a livello mondiale per ben 683 settimane ed è l’unico golfista al mondo ad aver vinto, tra il 2000 e il 2001, tutte e 4 le Major in così breve tempo.

Nell’immaginario collettivo, ed a ben vedere, Tiger Woods è un mito: essendo il più giovane vincitore nella storia del torneo Master (record oggi appartenente a Jordan Spieth)gli è stata dedicata anche la denominazione dei “Tiger Slam”, al posto dei “Grand Slam”.

  

I paesi del mondo in cui è più praticato il padel

Quali sono i paesi del mondo in cui è più praticato il padel?

Questo sport ormai ha conquistato anche l’Italia, ma in realtà sono la Spagna e l’Argentina le due nazioni in cui è maggiormente praticato. Ripercorriamone insieme la storia e scopriamo le competizioni mondiali che coinvolgono questa disciplina sportiva.

Padel: perché è diffuso maggiormente in Spagna e in Argentina

La risposta al perchè il padel sia diffuso maggiormente in Spagna e nel Sud America è semplice: questo sport fu inventato in Messico da un uomo di nome Enrique Corcuera che invitò un suo amico spagnolo ad assistere ad una partita. Innamoratosene, lo importò in Spagna, più precisamente a Marbella, già luogo noto per le vacanze sportive.

Ma la storia non finisce qui: fu proprio in Spagna, a Marbella, che giunsero due atleti argentini, i quali a loro volta si innamorarono del padel, importandolo in Argentina.

I paesi del mondo in cui è più praticato il padel: campionati mondiali

La Spagna e l’Argentina si sono meritate il titolo di campioni mondiali di padel a partire dai primi anni ’90. Nelle specialità doppio-uomini, iniziati nel 1992 ed aggiornati al 2016, la Spagna ha conquistato fino ad ora tre titoli da campione, contro dieci titoli vinti dall’Argentina.

Per quanto riguarda la nostra penisola, invece, il padel è arrivato in Italia solo nei primi anni ’90, quando nel resto del mondo si disputavano già le competizioni mondiali, da cui la nostra nazione era naturalmente esclusa. A questo link potete vedere l’incremento dei campi di padel ma anche le 15 migliori province in cui si può praticare questo sport. Senza dubbio, però, è l’Emilia-Romagna che detiene, attualmente, il record di regione italiana con i migliori campi da padel. Segue la Lombardia, che ha saputo addirittura sorpassare il Veneto, nonostante il padel sia nato a Vicenza.

Nascita del padel: origini, primi campi, attrezzatura

La nascita del padel ha un nome e un cognome: Enrique Corcuera. Siamo nel 1969 ed un messicano di nome Enrique Corcuera vuole costruire un campo da tennis in casa sua. Tuttavia, essendoci dei muri proprio a ridosso dello spazio disponibile per tracciare il campo, li fece diventare parte integrante dello stesso. Quindi, diede delle regole ed un nome a questo nuovo gioco, nato “per sbaglio”: non si parlava più di tennis, ma di padel.

Evoluzione: nascita del padel in Spagna e Argentina

Il messicano Corcuera, qualche giorno dopo aver ideato il nuovo sport, invitò a giocare a casa sua un amico spagnolo; si trattava di un nobile, Alfonso Hohenloe, che, dopo aver giocato a padel, fece costruire un campo nel suo circolo sportivo “Marbella Club”. Marbella, si ricorda, è una delle migliori località della Spagna per le proprie vacanze sportive. Proprio a Marbella, degli atleti argentini scoprirono il padel e lo importarono nel Sud America.

Attualmente, in Argentina, il padel è praticato da milioni di persone e sono stati addirittura stanziati dei fondi per la costruzione di campi pubblici. Segue la Spagna, che invece, pur avendolo scoperto prima, ha riservato lo sport ai club ed ad una diversa cerchia sociale, di stampo golfistico e tennistico.

In Argentina e in Spagna ci sono delle vere e proprie competizioni nazionali e mondiali di padel.

Il padel in Italia

Il padel è arrivato in Italia nei primi anni ’90, più precisamente nel 1991. La prima città in cui si è sviluppato è stata Bologna ed è stato riconosciuto dal CONI e inserito nella FIT (Federazione Italiana Tennis) solo nel 2008.

A questo link potete accedere ai dati in tempo reale per capire lo sviluppo del padel nel mondo.

Una cosa, però, è certa: sul padel si sta investendo sempre di più, anche perché del padel ci sono vere e proprie competizioni mondiali. Ad esempio, il World Padel Tour ha un montepremi di 180.000€ e il Master ne ha uno di 250 mila euro.

Golf: migliori resort in Italia e Spagna

Il golf è uno sport di precisione di tradizione scozzese; come molti sanno, a grandi linee consiste nel colpire una pallina dal tee (piazzola di partenza) fino al green (la buca, zona d’arrivo). Il tutto, attraverso una successione di colpi che devono rispettare le regole. Generalmente le buche sono 18 e vince il golfista che le termina o con il minor numero di colpi o che abbia totalizzato il maggior numero di buche nel percorso. Affinchè il gioco riesca, ci sono tantissimi bastoni, di peso e forma diverse.

In Italia è arrivato solo nel 1900, eppure ci sono diverse strutture adibite alla pratica di questo sport.

Come tutti gli sport, anche il golf si può praticare in via agonistica o per puro diletto. In entrambi i casi, è sempre meglio conoscere dei resort in cui si può andare per rilassarsi e praticare questo sport. Vediamo insieme i migliori resort per famiglie in Italia e Spagna, le due nazioni in cui ci sono le strutture più belle.

Migliori resort per golf in Italia

Nella penisola italiana, i migliori resort in cui si può praticare questo sport sono collocati perlopiù tra il centro e il nord della nazione.

Il podio vede Bologna, più precisamente il resort Palazzo di Varignana: 4 stelle deluxe, propone, oltre all’alloggio in camera doppia e la colazione, 5 greenfees in tre circoli diversi: 2 nel Golf Club Le Fonti, 2 nel Bologna Golf Club e 1 nel Modena Golf & Country Club ASD. Infine, c’è un ingresso gratuito alla Spa della struttura.

Palazzo di Varignana, Bologna resort

Segue Saturnia, una località della Toscana già famosa per via delle terme omonime. Nell’offerta del resort sono inclusi due campi da golf: il Golf Club Terme di Saturnia e l’Argentario GC. Quest’ultimo dispone di 18 buche panoramiche ed il percorso ha la certificazione AgriCert: è bio-eco-compatibile e la manutenzione è effettuata esclusivamente con prodotti naturali.

Argentario GC, vicino Saturnia

Per concludere, la bellissima Verona, con il Palazzo Arzaga Hotel Spa & Golf Resort. Si tratta di una struttura 5 stelle ricavata in una magione di campagna del XV secolo. In totale il suolo è di 144 ettari ed è aperta al pubblico dal 1999, dopo il restauro. Ci sono 84 camere e suite, due ristoranti, una spa e due campi da golf (da 18 o 9 buche).

Migliori resort in Spagna

Qua, invece, le migliori destinazioni spagnole.

Al primo posto, sicuramente il PGA Catalunya Resort, che dai più è denominato il paradiso del golf. Come suggerisce anche il nome, è reputato il resort migliore di tutta la Spagna per praticare il golf. Proprio all’interno di quest’area c’è un hotel a 5 stelle composto da 145 camere; seguono due ristoranti, due bar, la piscina, la Spa e il centro fitness. Tornando al golf, gli ospiti possono praticarlo su due percorsi: Lo Stadium Course (il migliore di tutta la Spagna) o il Tour Course (18 buche standard).

PGA Catalunya Resort

Segue l’area di Marbella. Il campo da golf costeggia il Rio Real ed il design ha la firma di Javier Arana, che per la penisola iberica è il miglior designer dell’intera nazione. Nel campo ci sono 18 buche per più di 6.000 m. Addirittura, ha meritato la menzione tra i migliori campi di Spagna dalla Royal Spanish Golf Federation. Una nota al merito anche al clima mediterraneo, che permette la pratica del golf in tutto l’anno. Accessibili anche le buche con vista sul lungomare e quelle rialzate.

Le maggiori attrazioni dell’Italia

L’Italia, conosciuta anche come il Belpaese, è una penisola che ha lasciato un’impronta unica sulla cultura dell’Occidente. Questo, per via della storia, della cultura, ma anche della cucina (la più esportata al mondo).

La capitale, Roma, è il centro da cui è partita quasi tutta la storia occidentale: dal Medioevo, poi, ospita la sede Papale nel Vaticano, noto anche per i capolavori di Michelangelo.

Vaticano, Roma

Segue il Sud, con Napoli, una volta sede dei Re Angioini e centro del Regno delle due Sicilie, a cui si è sempre contrapposta la Sicilia, un tempo territorio aragonese.

Al nord, invece, sono importantissime Venezia e Milano, per ragioni che andremo a vedere subito nei prossimi paragrafi.

Cosa vedere al Nord dell’ Italia

Partendo dal  Nord della penisola, le maggiori attrazioni si concentrano a Milano ed a Venezia.

Il capoluogo lombardo, Milano, è capitale mondiale della moda e del design, nonché sede della Borsa Italiana. Oltre al centro cittadino, in cui è possibile visitare la Galleria Vittorio Emanuele II – archetipo del commercio sin dall’800, le principali attrazioni sono sicuramente Il Duomo, in stile gotico, cui segue il convento di Santa Maria delle Grazie. Proprio lì, infatti, si trova “L’Ultima Cena” di Leonardo da Vinci. Sempre per gli appassionati dell’arte, una tappa obbligata è la Pinacoteca di Brera. Se volete andare a teatro, invece, ricordiamo che è proprio a Milano che si trova il Teatro alla Scala.

Duomo di Milano

Venezia, invece, capoluogo veneto, non è da meno. La città è interamente costruita su più di 100 isole all’interno di una laguna ed affaccia nel mare Adriatico. È l’unica città in Italia a non possedere strade, ma canali. È proprio il Canal Grande la principale attrazione di Venezia, costeggiato da edifici rinascimentali e gotici. Segue la piazza centrale, piazza San Marco, entro cui si possono osservare i famosissimi mosaici bizantini, e il campanile di San Marco. Ovviamente, per gli amanti dell’arte non si può non visitare la Collezione Peggy Guggenheim.

Per finire, esperienze uniche sono il famoso giro in gondola, spesso abbinato al tour in vaporetto. Se poi volete visitare il capoluogo del Veneto in un particolare periodo, ricordiamo che Venezia è famosissima per il Carnevale.

Venezia, canali

Cosa vedere al Centro dell’ Italia

Al centro dell’Italia, la città che merita tantissimo è proprio la capitale, Roma. La sua storia risale a quasi 3000 anni fa: è per questo che non possiamo non consigliare la visita al Foro romano e al Colosseo, due antiche rovine dell’Impero romano.

Segue  la Città del Vaticano, sede della Chiesa Cattolica, in cui potete trovare in primo luogo la Basilica di San Pietro e, per gli appassionati dell’arte, i Musei Vaticani. Qui potrete vedere dal vivo la Cappella Sistina e gli affreschi di Michelangelo, che la hanno resa celebre in tutto il mondo. Per gli accessi, si consiglia la prenotazione online (salta la fila).

Il Colosseo

Sempre al Centro dell’Italia, potete visitare la bellissima regione della Toscana, il cui emblema artistico e culturale è Firenze.

Nel fiorentino, le principali attrazioni sono anzitutto la Galleria degli Uffizi, sede di importantissimi capolavori come La Primavera  o La nascita di Venere, entrambi di Botticelli. Segue il Duomo: la Chiesa di Santa Maria del Fiore è naturalmente famosa per la cupola del Brunelleschi. Ancora, Piazza della Signoria, accessibile dai vicoli in cui è possibile ammirare il mercato del porcellino. E poi, quale migliore posto se non Firenze per assaggiare una buona bistecca fiorentina?

Ponte vecchio, Firenze

Menzione a parte merita la Sardegna, sicuramente famosa per le sue spiagge bianche e il mare cristallino, ma meritevole anche dal lato artistico. In particolare si citano i Bastioni di Cagliari.

Ovviamente, una tappa obbligatoria è quella delle escursioni tra i nuraghe, opere in pietra la cui origine e il significato sono ancora oggi sconosciuti.

Cosa vedere al Sud

Per concludere, il Sud. I principali poli attrattivi di questa meravigliosa parte dell’Italia si concentrano tra la Campania e la Sicilia, passando per i trulli della Puglia e il Salento.

Partendo dalla Campania, come non citare Napoli. Dal Vesuvio, che si impone su tutta la città partenopea, a Mergellina, in cui si possono affittare i risciò e pedalare per tutta la zona portuense (fino al Maschio Angioino), Napoli è tutta da vivere. A livello culinario, poi, è la regina della pizza, ma anche del fritto: tipici i friarielli, la frittata di pasta; concludiamo con i dolci, il cui emblema sono le sfogliatelle, la frolla e la riccia.

La Campania, però, non è solo Napoli: è anche Ischia, Capri, la Costiera Amalfitana, in cui potete assaggiare il famosissimo Gnocco alla sorrentina, sulle note di Torna a Surrient’.

Il Vesuvio

Finiamo con la parte geograficamente più estrema della penisola: la Sicilia. Terra famosa per le arancine al ragù , i cannoli e la cassata, è un polo artistico importante. Storicamente è stata sede degli Aragonesi ed ora i due centri culturali maggiori sono rappresentati dalle rivali Catania e Palermo, di cui potete visitare le Cattedrali.

Da non sottovalutare, però, anche Agrigento, famosissima per la Valle dei Templi, un parco archeologico patrimonio UNESCO. Qui sono conservati una serie di templi dorici del periodo ellenico, corrispondenti poi all’antica Akragas, il nucleo originario della stessa Agrigento.

Valle dei Templi

Migliori resort per il padel in Italia e nel mondo

Il padel è uno sport di coppia che trova le sue origini in Messico ed è considerato di derivazione tennistica. A differenza di quest’ultimo, nel padel il campo è chiuso ai 4 lati a eccezione di due porte. La racchetta tipica di questo sport si chiama pala mentre le palline, che sono visivamente uguali a quelle del tennis, hanno invece meno pressione al loro interno, per rendere il gioco meno d’impatto (più lento).  

Contrariamente a molti altri sport, il padel fu riconosciuto ufficialmente dal Coni solo nel primo decennio degli anni 2000. È inserito nella Fit (Federazione Italiana Tennis) dal 2008 e da poco è regolamentato dal circuito WPT.

Oggi andremo a vedere quali sono i migliori resort per famiglie, in Italia e nel mondo, in cui si può praticare questo sport.

Migliori resort in cui praticare il padel in Italia

Una delle migliori strutture in cui praticare il padel in Italia si trova nella Piana di Sibari, il cuore della Magna Grecia. Stiamo parlando del Minerva Club Resort, che si affaccia sullo Jonio. La struttura è dotata di tre piste da padel e anche un campo da tennis. Non solo: il Minerva Club Resort è consigliato anche per gli amanti del golf: dispone, infatti, di un campo da golf a 9 buche.

Segue Castiglione della Pescaia, una località nel grossetano che vanta uno dei migliori campi da padel in tutta Italia: il Camping Village Santapomata. In questa struttura sono disponibili offerte personalizzate e, inoltre, si può affiancare questo sport alla pratica del tennis o altre discipline agonistiche.

Migliori resort in Spagna

La Spagna è una delle nazioni in cui il padel è molto praticato. Qui, i migliori resort si trovano nella costa del Sol. Tra le località principali, la più consigliata è ovviamente Malaga, grande centro cittadino che offre molte alternativeper gli amanti di questo sport. Ad esempio, con Padel Travel ci sono offerte per giocatori semplici, ma anche per istruttori, circoli e aziende.

Roma – il Colosseo, il Vaticano, l’impero romano

Sulla città eterna ci sarebbero da dire pagine e pagine. Roma, millenaria, affascinante, sempre da riscoprire. La storia, l’architettura e la cultura cosmopolita di questa città hanno influenzato tutto il mondo sin dai suoi albori. Fondata nel 753 a. C. l’Urbe è stata, nei suoi tre millenni di storia, la prima metropoli dell’umanità, la culla di una delle civiltà antiche più importanti del mondo, quella romana.

L’impero romano

È d’obbligo menzionare, seppur in modo estremamente sintetico, la grandezza dell’impero romano. Durante quel periodo, Roma raggiunge il suo apice in fatto di importanza geografica, politica e culturale. Si fa risalire la nascita dell’impero romano al 27 a.C., il primo anno del principato di Ottaviano (con il conferimento del titolo di Augusto), e la sua fine viene collocata nel 395 d.C. con la morte di Teodoro I e la divisione dell’impero in due parti, orientale ed occidentale.
Ecco alcuni fatti curiosi che hanno reso grande lo Stato romano e hanno arricchito la nostra civiltà:

  • Le strade e gli acquedotti: gli oltre 5 milioni quadrati di km dell’impero furono ben collegati da strade che consentivano il veloce passaggio di merci e legioni. La rete di acquedotti invece, consentirono l’autonomia idrica dell’impero.
  • Città: alcune delle attuali città come Torino, Vienna e Londra, si sono evolute dagli accampamenti delle legioni chiamati castra (simile ad una cittadella a pianta quadrata)!
  • Adozione: questa pratica è stata usata principalmente per fini politici, consentendo a un imperatore di scegliere una persona non imparentata come suo successore. Il primo imperatore scelto mediante adozione è stato Traiano.
    Fonte: Focus

Questi sono solo alcuni dei fatti che ci dimostrano quanto fosse avanzata la civiltà romana!

Il Vaticano

Il più piccolo Stato sovrano al mondo si trova proprio nel cuore della città eterna! La Città del Vaticano fu creata nel 1929, in seguito ai patti Lateranensi, e in essa vige un regime di monarchia assoluta. Il governo è di tipo teocratico. Il territorio è di 44 ettari, meno di un tipico campo da golf! Prima della sua nascita, lo Stato Pontificio si estendeva invece per tutta l’Italia centrale e per alcune zone di quella settentrionale.
Per quanto riguarda l’aspetto turistico invece, si può dire che il Vaticano deve essere parte integrante del tour nella Capitale. Infatti, questo piccolo Stato ospita una collezione straordinaria di opere d’arte e architettoniche. I Musei Vaticani, polo museale della Città del Vaticano, vantano una delle raccolte d’arte più grandi del mondo e comprendono nel loro percorso anche la Cappella Sistina e gli appartamenti papali affrescati da Michelangelo e Raffaello.

Fonte: Pixabay

Il Colosseo

Il simbolo di Roma: il Colosseo. L’inizio della costruzione dell’Anfiteatro Flavio, voluto da Vespasiano, risale al 72 d.C.
Nel 1980 viene inserito nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dall’UNESCO. La sua imponenza e maestosità resiste ancora oggi, donando alla città di Roma uno spettacolo suggestivo, specialmente nelle ore serali. Insieme ai Fori Imperiali infatti, crea un contesto dal fascino intramontabile. Passeggiare lì di sera può regalare emozioni uniche! Anticamente utilizzato per gli spettacoli dei gladiatori o per altre manifestazioni pubbliche (battaglie navali, drammi della mitologia classica, spettacoli di caccia), oggi il Colosseo è a disposizione dei milioni di turisti che lo visitano ogni anno e rivivono i fasti dell’antica Roma.

Inutile dire che come meta turistica, Roma offre una miriade di stimoli culturali, gastronomici e di svago!

Salento: Maldive italiane e itinerario del barocco

La Puglia è una delle mete turistiche più ambite dagli italiani, in particolare per il Salento. Ricco di spiagge bianche e acque cristalline, ma anche di arte (Lecce è il centro del barocco), il Salento ha ormai conquistato il titolo di “Maldive italiane”.

Vediamo insieme quali sono le migliori località da visitare e gli itinerari artistici.

Le maldive del Salento

Sabbia bianca, fondali bassi e acque molto chiare: ci troviamo nel cuore del Salento, nel sud della Puglia. Quando ci riferiamo alle “Maldive italiane”, parliamo delle spiagge di Pescoluse; successivamente, è stato integrato nella denominazione anche il territorio di 7km tra Torre Pali e Torre Vado.

Lo stabilimento di Pescoluse propone una sabbia molto chiara, ma la vera bellezza è il mare, che ha tre colori: verde, turchese e blu. Per i turisti più energici che hanno bisogno di fare attività anche al mare, Pescoluse offre la possibilità di effettuare sport acquatici.

Le Maldive italiane seguono per 7km, dicevamo. Il tratto di Torre Pali, ad esempio, è particolarmente famoso per l’Isola della Fanciulla. Si tratta di un isolotto attorno al cui nome ruota una leggenda popolare: uccisa dai corsari e poi gettata in mare, si narra che una fanciulla viene ritrovata dai pescatori del luogo proprio davanti alla costa di Torre Pali.

Torre Pali e isola della Fanciulla

Ancora, Torre Vado, un paese noto principalmente per lo shopping ed il porto turistico. Pochi sanno, però, che l’entroterra è ricco di siti storici e artistici.

Itinerario del Barocco

A proposito di arte, il Salento è particolarmente rinomato per via del barocco leccese, che dal capoluogo salentino si allunga per i centri di Galatina, Galatone, Nardò e Gallipoli. Il barocco leccese è un filone che si dirama dallo stile barocco, diffuso nel Seicento. Quello salentino è particolare perché, a partire dal 1571, venne usata la pietra leccese, che era facilmente lavorabile ed aveva un colore più dorato rispetto ad altri materiali.

La via del barocco inizia da Lecce: le opere principali di questo stile sono La Cattedrale del Duomo e il Palazzo dei Celestini. C’è da dire una cosa, però: il complesso di Piazza Duomo non comprende solo la Cattedrale, ma anche il Palzzo Vescovile, il Seminario e il Campanile. Quindi, è il primo caso di un’intera piazza italiana completamente in stile barocco. Sempre a Lecce, seguono la Chiesa di Santa Chiara e Piazza sant’Oronzo. Una delle particolarità di questi siti è che si trovano tra altri in stile romano (ad esempio proprio il Teatro Romano e l’Anfiteatro).

Santa Croce a Lecce

Appena dopo Lecce c’è Galatina, una località la cui principale opera barocca è la Chiesa Madre per gli Apostoli Pietro e Paolo. Divisa in tre navate, ogni portale ha una statua e una caratterizzazione con marmi policromi. L’interno della chiesa, invece, offre tele originali della seconda metà del Seicento e fino alla seconda metà del Settecento.

Galatone, invece, offre  il Santuario del Santissimo Crocifisso della Pietà. Si tratta di uno dei primi esempi di primo barocco, anch’esso decorato dal famoso architetto e scultore Giuseppe Zimbalo. Il barocco leccese si trova anche all’interno, con l’altare principale.

Spostandoci a Nardò, che è un centro abitato molto grande (il secondo dopo Lecce), le opere barocche hanno una storia particolare perché furono ricostruite dopo un terribile terremoto. Il centro di questo stile è a Piazza Salandra, che comprende la Chiesa di San Trifone, la Chiesa di Sant’Antonio, la Chiesa di San Domenico e il monumento dell’Osanna.

Terminando con Gallipoli, ci sono due fasi di barocco. La prima, che vede ancora come protagonista lo scultore Giuseppe Zimbalo nella realizzazione del piano superiore  della Cattedrale di Gallipoli; la seconda, invece, che vede Adriano Preite nella realizzazione del Palazzo del seminario. All’interno, si segnala il Museo Diocesano in cui risiedono opere del 600 e del 700.

I due mari

Finiamo con “i due mari”; il Salento, infatti, è famoso anche perché c’è un punto in cui si incontrano due mari, lo Ionio e l’Adriatico.

Stiamo parlando di Santa Maria di Leuca, vicino al promontorio di punta Melisio. Il fenomeno è naturalmente possibile per via della differente composizione salina delle acque. Proprio per il fenomeno unico (che si riscontra, in tutto il mondo, solo in Alaska e Nuova Zelanda), questa località è stata oggetto di diverse leggende, nel tempo. Ad esempio, in passato si credeva che Santa Maria di Leuca fosse uno degli ultimi confini della Terra.