Personaggi famosi che giocano a tennis

Ci sono vip, personaggi famosi che giocano a tennis? Assolutamente sì; sia in ambito dilettantistico che non, ci sono diverse figure dello spettacolo o ex sportivi che si sono affacciati a questa meravigliosa disciplina.

Personaggi dello spettacolo italiano

Tra le celebrities che giocano a tennis, ad esempio, ci sono diversi personaggi dello spettacolo. Un nome? I ragazzi de Il volo, la nota boyband dei tre tenori, vincitori di Sanremo 2015 con la canzone Grande Amore. Questi ragazzi hanno partecipato, negli anni, al VIP MASTER,  un evento tennistico che si disputa ogni anno nella località di Milano Marittima e che sostiene progetti solidali.

Tra i conduttori televisivi, invece, sono appassionati di tennis anche Paolo Bonolis e Maria de Filippi, che si riservano sempre una fetta del loro tempo per questo sport. I due lo praticano da tantissimo tempo e si può dire che oltre alla passione c’è una vera e propria competizione tra i due, sebbene amichevole. Mentre la de Filippi regna sulla tv, sembra che sul campo abbia la meglio Bonolis.

Personaggi famosi che giocano a tennis: oltre l’Italia

Oltre il confine italiano, invece, ci sono tre attrici molto famose che praticano questo sport: prima tra tutte, la bellissima Scarlett Johansson, cui seguono Dakota Fanning e Charlize Teron.

Tra queste, sembra che la giovane Dakota Fanning abbia ereditato la passione da sua madre, che si allenava per oltre sei ore sui campi. A tal proposito, ha dichiarato una frase che ci piace condividere, per tutti coloro che inseguono il proprio sogno:

So they instilled in me the idea that you have to work hard for the things you want in life and never complain.

“Mi hanno trasmesso l’idea che devi lavorare sodo per le cose che vuoi nella vita, e mai lamentarti.”

Brand e tendenze nel tennis

Brand e tendenze nel tennis: cosa succede quando questa disciplina sportiva incontra la moda? Oggi ci affacceremo a questo sport prevalentemente con un occhio di riguardo verso lo stile e l’abbigliamento per tennisti.

Infatti, il tennis è a tutti gli effetti uno sport caratterizzato da un’estrema attenzione verso la moda. C’è sempre stata molta eleganza nei completi; basti ricordare il dress code bianco di Wimbledon.

Brand e tendenze nel tennis: il caso Lacoste

Se pensiamo a brand o tendenze nel tennis, di sicuro la prima cosa che ci viene in mente sono le polo Lacoste.

Negli anni ’20 del Novecento, infatti, René Lacoste, tennista francese, ideò un tessuto che fu poi chiamato jersey petit piqué: è quello delle famose polo con il coccodrillo. L’unicità di questo tessuto risiedeva nel fatto che era maggiormente traspirante rispetto al cotone. Inoltre, il colletto morbido aveva lo scopo di rendere i movimenti del tennista più agevoli.

Il brand Lacoste divenne così importante da essere riconosciuto a livello mondiale: inizialmente i capi erano riservati al tennis, ma poi sono diventati punti di riferimento anche del golf.
Vedi qui per la moda nel golf.

Le partnership tra tennisti e case di moda

Molto rilevanti sono le partnership che si sono succedute nel corso degli anni tra noti campioni di tennis e case di moda. Ad esempio, si può citare quella tra Roger Federer e Uniqlo, per un accordo dal valore di 300 milioni di dollari. Segue l’accordo di Andy Murray con Castore per 8 milioni di sterline e, infine, il rinnovo della precedentemente citata Lacoste.

Lo staff della casa di moda ha dichiarato, infatti, di voler tradurre i valori di Lacoste in un’idea di sport tenace ed elegante. Per farlo, però, è essenziale l’osservazione delle persone nel loro quotidiano, entrare nelle loro vite. Un’idea di condivisione, quindi, di persone che, attraverso il loro modo di vestire, comunicano chi sono e come giocano.

Il Covid-19 e il suo impatto sullo sport

L’emergenza Covid-19 ha segnato in modo indelebile questo 2020. Un anno da dimenticare per molti aspetti: uno dei tanti è quello sportivo.
La pandemia ha infatti inciso moltissimo sull’attività sportiva sia agonistica che amatoriale, per ovvi motivi. Per molti mesi abbiamo rinunciato a praticare attività sportive, soprattutto sport da contatto o che si svolgono in luoghi chiusi.

Covid-19 e sport: quali si possono praticare?

Alcune discipline però, sono rimaste nell’elenco delle possibilità che gli italiani avevano per quanto riguarda l’attività sportiva. Golf, tennis e padel secondo l’ultimo Dpcm – il decreto Natale – sono praticabili. Ovviamente sempre seguendo le restrizioni e le accortezze specifiche che ogni disciplina richiede:

Non c’è niente di nuovo rispetto alle regole attuate in precedenza per le zone dei due colori a cui abbiamo fatto riferimento. Si potrà fare sport solo all’aperto, senza uscire dal proprio comune, con la solita differenza applicata in questi casi tra attività motoria e l’attività sportiva in quelle “rosse” mentre in quelle “arancioni”, in più, si potrà giocare a tennis e a padel, che non rientrano negli sport di contatto, ma soltanto nei centri sportivi all’aperto predisposti per queste attività.

Fonte: Fanpage

Ci si potrà quindi allenare in tranquillità praticando tennis e padel, purché all’aperto. E per quanto riguarda il golf? La Federgolf ha messo a disposizione degli utenti un documento che risponde alle domande più frequenti in merito a questa situazione.
Nei circoli che resteranno aperti si potrà praticare l’attività sportiva solo individualmente. Sono sospesi tutti gli eventi e le competizioni di livello agonistico e riconosciuti di preminente interesse nazionale fino al 31 gennaio 2021. È quindi consentita nei circoli di golf la possibilità di fare pratica. Vietate invece le gare di circolo.

Finora questi sport sono stati considerati fra i più sicuri da praticare poiché consentono di mantenere le distanze di sicurezza e non si pone il problema del ricambio dell’aria. Sebbene con alcune restrizioni, come ad esempio il divieto di utilizzare gli spogliatoi dei circoli sportivi o l’impossibilità di avere un caddie e di giocare a squadre nel caso del golf, queste discipline si possono svolgere nei giorni “arancioni” senza preoccuparsi di contravvenire alle regole del nuovo Dpcm.

Lo sport senza il pubblico dal vivo

Fra i cambiamenti più eclatanti che ha portato il Covid-19 nel mondo sportivo troviamo l’assenza del pubblico durante gli eventi sportivi. Questa nuova modalità di vivere le gare sportive si è potuta notare soprattutto negli stadi di calcio. Infatti durante le partite, da seguire in tv, si è sentito fortissimo il silenzio che circondava il campo da gioco, solitamente investito dal tifo sfegatato degli appassionati. Chissà che questa mancanza della tifoseria non abbia influito in qualche modo anche sui risultati delle partite? Probabilmente molti giocatori avranno risentito di questo silenzio: i cori e gli incitamenti dei tifosi di sicuro incoraggiano la squadra a dare il suo massimo. Ciò vale anche per tennis e padel, che nelle gare ai più alti livelli hanno ovviamente subito la stessa sorte.

Il pubblico sportivo aumenta nella fase 3

Per quanto riguarda coloro che seguono gare e competizioni di golf, tennis e padel in tv (ma anche gli appassionati di calcio), durante le prime fasi dell’emergenza Covid-19 non hanno potuto seguire i loro beniamini. Di riflesso anche le emittenti televisive hanno subito una brusca discesa in termini di ascolti. Non appena si è potuta riprendere l’attività sportiva ad alti livelli (soprattutto quella calcistica), le percentuali sono di nuovo aumentate. Un esempio è la finale dell’Atp a Sofia del 14 novembre, vinta dall’azzurro Sinner e trasmessa su Rai Due. Il match ha registrato una media di 721.000 spettatori raggiungendo il 4,3% dell’audience nazionale. Anche sui canali digital si sono registrati ascolti da record. Il World Padel Tour che si è svolto ad agosto e nella sua quarta tappa ha registrato 3.318.000 visualizzazioni sul canale YouTube ufficiale!

Campioni di tennis dagli anni ’80 ad oggi

Da McEnroe a Federer, sono sicuramente tanti i campioni di tennis a livello mondiale che si sono susseguiti dagli anni ’80 ad oggi. Vediamo insieme chi  è passato alla storia e con quali titoli, entrando nell’affascinante mondo del tennis!

Campioni di tennis degli anni ‘80

In questo periodo, il campione più ricordato è John McEnroe: lo statunitense, ormai ex tennista, è stato il primo al mondo e per 4 anni consecutivi, dal 1981 al 1984. Si è aggiudicato il titolo di miglior giocatore di doppio della storia.  In totale, si parla di una carriera che vanta 77 tornei di singolare e 72 di doppio. Infine, nel Grande Slam, ha vinto 7 titoli in singolare, 9 in doppio e 1 in doppio misto.

Segue Ivan Lendl, tennista cecoslovacco che per molti anni ha dato filo da torcere a McEnroe: con 270 settimane consecutive al primo posto nella classifica mondiale, può vantare 8 vittorie in Grande Slam, 3 Roland Garros, 3 US Open e 2 Australian. In totale, si parla di 94 tornei vinti a cui si aggiungono 50 gare fuori dal circuito ATP.

Anni ‘90

Negli anni ’90, si è distinto a livello mondiale lo spagnolo Rafael Nadal. Hauna carriera di 17 vittorie nel circuito Grande Slam di cui 11 Roland Garros, 2 Wimbledon, 1 Australian Open e 3 US Open. La sua carriera si è estesa fino alla vittoria delle Olimpiadi del 2016 nel doppio; grazie a questa conquista, Nadal è il primo tennista della storia ad aver vinto tutti e 4 i tornei dello Slam, la Coppa Davis e l’oro olimpico sia nel singolare che ne doppio maschile.

Ma a cavallo degli anni ’90 e i 2000 c’è anche Serena Williams, statunitense, soprannominata “The Queen”. I suoi esordi si hanno nel 1997, ma è solo nel 2002 che è diventata la prima al mondo, tenendo questa posizione per un totale complessivo di 319 settimane. Il suo nome è conosciuto in tutto il mondo, anche perché si è aggiudicata 73 titoli WTA in singolare. È, inoltre, la seconda tennista di sempre ad aver vinto più Major nel circuito del Grande Slam, categoria in cui ha disputato non solo in femminile, ma anche con gli uomini.

Anni ’00

Concludiamo senza dubbio con Novak Đoković, tennista serbo, attualmente primo in classifica ATP. Secondo solo a Roger Federer, nella categoria singola è stato primo in classifica ATP per 301 settimane, di cui 122 consecutive. È il solo tennista della storia ad aver vinto i nove tornei Masters 1000 (nel suo caso ha conseguito due vittorie), per questo meritandosi il Career Golden Master. L’esordio a livello mondiale è stato nel 2008, con un miglior ranking nel 2011 che si sta protraendo fino ad oggi, proprio al 2020.

E dunque parliamo, naturalmente, anche di Roger Federer, tennista di origini svizzere, quinto nel ranking mondiale ATP. A lui sono state dedicate anche delle racchette da tennis specifiche. I primi successi sono rintracciabili nel 2001: attualmente è il tennista che ha vinto più volte le ATP (lui ne ha vinte sei) ed ha anche il maggior numero di titoli sia sul cemento (67) che sull’erba (19). Non si può dimenticare, inoltre, la vincita della Coppa Davis nel 2014, prima per la Svizzera.

Menzione tutta all’italiana anche per Andreas Seppi, tennista di Bolzano, che si è classificato settimo primo nella storia del tennis italiano ad avere vinto un titolo sull’erba (Eastbourne 2011). Inoltre, ricordiamo che ha vinto tre titoli ATP su erba, terra rossa e cemento. Nello stesso periodo ha partecipato a 4 finali ATP, a pari merito con Panatta.

Le destinazioni più belle del mondo per il tennis

Il tennis, si sa, è uno sport amato da molti. Ma quali sono le destinazioni più belle del mondo per il tennis?

Le destinazioni più belle del mondo per il tennis: Europa

Iniziamo proprio dalla nostra patria, l’Italia. A livello competitivo, non possiamo non citare le Internazionali al Foro Italico , gare femminili e maschili seguite da ogni parte del mondo. Se arrivate nella capitale per il tennis, è chiaro, non potete farvi mancare anche la visita di Roma, tra le rovine dell’impero e la cucina tipica, con una buona amatriciana o cacio e pepe.

Spostandoci ai confini della penisola, arriviamo in Francia, con il torneo Master Monte Carlo, di categoria esclusivamente maschile. Di solito, questa gara – diventata “Open” nel 1969, si svolge nel mese di Aprile.

Potete approfittare per visitare la città. Ad esempio, tra le attrazioni principali ci sono il Casinò di Monte Carlo, parte di un complesso che comprende anche il Grand Théâtre; ovviamente, oltre all’immaginario collettivo che si è formato soprattutto grazie ai film con James Bond, il Casinò di Monte Carlo è tra le strutture più belle della città, in quanto è stato progettato dallo stesso architetto dell’Opéra di Parigi. Segue la cattedrale dell’Immacolata Concezione, in stile neo-romanico, che rappresenta l’edificio di culto più importante della città. Tra l’altro, proprio in questa struttura si trovano le tombe del Principe Ranieri III di Monaco e di Grace Kelly. Per finire, il palazzo dei Principi – in marmo di Carrara – ma anche la città vecchia o, per i più piccoli, il Museo Oceanografico e il Giardino Esotico.

Monte Carlo

Vedere una competizione di tennis fuori dall’Europa

Ovviamente, fuori dall’Europa, non possiamo non citare il famosissimo Torneo di Wimbledon, nel Regno Unito. Appartenente al circuito del Grande Slam, è uno dei tornei più antichi al mondo.

Questa gara ha delle tradizioni tutte sue: ad esempio, i colori. I giocatori devono necessariamente indossare le divise, gli accessori e le scarpe di colore bianco. Questo per onorare i primi giocatori inglesi, che utilizzavano il bianco in segno di eleganza. Il bianco, infatti, mascherava e maschera ancora il sudore, quindi all’epoca era più accettato a livello sociale.

Infine, una curiosità che riguarda questa competizione: prima del torneo c’è il tradizionale volo del falcone Finnegan, che ha il compito di allontanare i piccioni che potrebbero interferire con la competizione.

Wimbledon

Si segnala, poi, anche la Laver Cup, un torneo a squadre inaugurato nel 2017 e ideato su stampo golfistico. I partecipanti non sono altro che il risultato di una selezione tra giocatori europei ed altri provenienti dal resto del mondo. Solitamente, questo torneo si svolge nel mese di Settembre e per il 2021 è prevista la competizione nella sede di Boston.

I migliori brand per il tennis

Se state cercando i migliori brand per il tennis, perchè magari vi siete affacciati da poco a questo sport o, al contrario, volete migliorare sempre di più, siete nel posto giusto.
Dalle racchette all’abbigliamento sportivo, quest’articolo vuole essere una guida pratica alla scelta consapevole dei migliori articoli per il tennis.

Migliori brand per il tennis: la racchetta

Scegliere una buona racchetta da tennis è importantissimo. Perchè? Semplice: in questo sport influiscono in maniera determinante il peso, la rigidità del telaio e la misura dell’ovale. Avere la giusta racchetta, infatti, può ridurre la fatica del giocatore e determinare l’andamento della partita.

Misura della rachetta

In commercio ci sono sei misure, dalla L0 alla L5. Per capire quale sia la misura giusta adatta alla nostra mano, va misurata la distanza tra la metà del palmo e la punta del dito medio.

La tabella qui sotto vi illustra le corrispondenze tra le misure e i cm.

Misura
L0misura tra palmo e medio compresa tra 4 e 6 cm
L1misura tra palmo e medio compresa fra 5 e 7 cm
L2misura tra palmo e medio compresa fra 6 e 8 cm
L3misura tra palmo e dito medio compresa fra 7 e 9 cm
L4L4 = misura tra palmo e dito medio compresa fra 8 e 10 cm
L5L5 = misura tra palmo e medio compresa fra 9 e 11 cm

Ma andiamo ai migliori brand per una racchetta da tennis.

Le più famose, di solito consigliate per i professionisti, sono le Wilson, azienda nota per essere la fornitrice di racchette a campioni come Roger Federer o Serena Williams.

In realtà, però, la Wilson produce anche per principianti. Ad esempio, il migliore è il modello Wilson Federer Ad, di misura L3, unisex. La particolarità è la tecnologia Volcanic Frame: è strutturata in modo da avere una maggiore potenza durante il tiro. Il peso è di 326 g e la lunghezza di 69,2 cm.

Racchetta Wilson

Un altro brand molto valido per il tennis è la Head Radical, di cui il modello migliore è la Head Team Radical 27. Molto leggera, specie rispetto alla Wilson, ha un peso di 270gr e misura 68,8 cm. Consente un buon servizio in campo e di solito, come tutti gli accessori di quest’azienda, queste racchette sono vendute con il fodero anti-urto.

Abbigliamento sportivo

Anche l’abbigliamento è importante, sia durante gli allenamenti che nel corso di una partita.

Generalmente, gli acquisti principali riguardano le magliette (di solito polo), ma anche pantaloncini (per le donne anche gonne), calzettoni, scarpe. Gli accessori sono, usualmente, polsini e fasce per la testa.

Le migliori marche che forniscono capi per giocare a tennis sono le stesse che si conoscono anche per altri sport: Nike, Adidas, Lacoste, Asics, Fila, Fred Perry, Puma.

La vera particolarità dell’abbigliamento tennistico è che in alcune partite (es. Wimbledon, la più famosa competizione di tennis) ci sono dei dress code: in questo caso, ad esempio, è d’obbligo indossare un completo bianco.

Dress code in Wimbledon


Gaio riparte ‘Casa SONEGO’: “Obiettivo l’ingresso in TOP 100”

Tanta voglia di gettarsi alle spalle un anno dalle mille sfaccettature, che sarà impossibile dimenticare anche e soprattutto per quel che è accaduto fuori dal campo, con ripercussioni pesanti però anche sullo sport e dunque sul tennis. E’ il sentimento che anima anche Federico Gaio nel momento di archiviare una stagione che definire particolare è il minimo.  

“Un 2020 cominciato con l’Australia in fiamme e proseguito poco dopo con l’emergenza coronavirus che ha sconvolto tutto il pianeta e quindi anche il nostro mondo – ricorda il 28enne di Faenza riavvolgendo il nastro della memoria -. Il circuito internazionale si è fermato a inizio marzo e per come si erano messe le cose è già andata bene che l’attività sia ripresa ad agosto e si sia potuto giocare altri tre-quattro mesi, dopo i due iniziali, una prospettiva che a un certo punto pareva impossibile. Certo, non è proprio quello che un professionista si aspetta avvenga quando pensa a un’annata ma è giusto prendere il positivo da questa situazione guardando anche quel che è accaduto ad altri sport”.

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Federico Gaio con il trofeo vinto a Bangkok

Salvo assestamenti per i risultati dell’ultima settimana di challenger, il giocatore romagnolo chiude il 2020 al 137° posto ATP, dopo aver toccato a febbraio il proprio best ranking, al numero 124.

“Dopo un avvio così così il successo nel challenger di Bangkok mi ha fatto avvicinare alla Top 100, peccato che lo stop causa pandemia sia arrivato proprio nel momento in cui non avevo punti da difendere in classifica. Nel complesso, tuttavia, non mi posso lamentare: anche dopo la ripresa ho giocato abbastanza bene e, considerando che sono uno a cui piace mettere nelle gambe tante partite, lo stesso può dirsi anche per il finale di stagione, a parte qualche torneo indoor”.

Più che qualche exploit tennistico, comunque, nella mente di Gaio restano impresse alcune situazioni che si è trovato a vivere per la prima volta.

“La ‘bolla’ di New York è stata la prima e quindi fa sicuramente specie, ma anche quella a Parigi per il Roland Garros ad ottobre, molto più pesante da sopportare. A differenza degli US Open, dove dall’organizzazione erano stati previsti spazi all’aria aperta, con un maxischermo e la possibilità di mangiare nel rispetto delle distanze di sicurezza, nella capitale francese non c’erano spazi all’aperto in hotel ma solo al circolo: ci si sentiva quasi in carcere, come in gabbia. E pure le mascherine da indossare sempre e il distanziamento sociale, o l’assenza di pubblico, sono aspetti che non si possono dimenticare tanto facilmente…”, confessa Federico, che come tutti i colleghi attende con una certa ansia notizie certe riguardo al calendario e in particolare agli Australian Open.

“Ad oggi l’unica vera certezza è che non ci sono certezze – afferma con una battuta amara – Sappiamo che ci sono contatti quotidiani fra ATP, Federazione australiana che organizza lo Slam e governo locale, non intenzionato a mollare sui 14 giorni di quarantena. L’indicazione dello Stato del Victoria è che fino all’inizio di gennaio nessuno può entrare nel Paese se non è residente, per cercare di gestire il ritorno di tanti australiano per le festività natalizie e di fine anno. Su questa base credo sia molto probabile lo slittamento del torneo di un paio di settimane, però ci è stato detto di non prenotare ancora biglietti aerei e alberghi fino a quando non ci sarà ufficialità sulle date e il format. Già, perché al momento non si sa se ci saranno o meno le qualificazioni e questo, con la mia attuale classifica, è determinante sull’affrontare o meno la trasferta Down Under. Nelle ultime ore addirittura è uscita l’ipotesi di disputarle in un altro continente. Inoltre Tennis Australia punta ad avere anche il pubblico, sebbene a capienza ridotta, prendendo spunto da un importante evento sportivo in calendario a fine dicembre, proprio vicino a Melbourne, che avrà comunque spettatori”.

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Federico Gaio

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Federico Gaio esulta stringendo il pugno (foto Corriero)

Nonostante queste incognite, martedì 1 dicembre il faentino comincia la preparazione off season, con una significativa novità.

“Il mese scorso ho interrotto la collaborazione con Daniele Silvestre e il preparatore atletico Umberto Ferrara, che hanno deciso di dedicarsi a un altro progetto, e quindi farò base a Torino, allo Stampa Sporting, seguito da Fabio Colangelo. Punto di riferimento importante sarà anche il preparatore atletico Riccardo Zacco, e un prezioso aiuto verrà da Danilo Pizzorno con la sua video-analisi. Inizio con tanti stimoli questa avventura, nello stesso circolo in cui si allena Lorenzo Sonego con il suo coach Gipo Arbino, club che ospiterà anche gli allenamenti dei protagonisti delle ATP Finals e dunque in vista di quell’appuntamento sta per attrezzarsi anche con impianti ancora più moderni”, sottolinea Gaio, quanto mai determinato in vista del 2021.

“L’intenzione è quella di arrivare bello carico fin dall’inizio dell’anno per puntare a partire bene e sfruttare poi quei mesi in cui non ho scadenze in termini di punti. Obiettivi? L’ingresso tra i primi cento del mondo è la priorità, io lavoro sempre per arricchire il mio bagaglio tecnico-tattico oltre che atletico, e risultati e classifica ne sono una conseguenza. Spero davvero di riuscire a compiere questo ulteriore step – l’auspicio finale di Federico – imitando quanto sono già stati capaci di ottenere altri giocatori italiani”.